Nel 1990 l’Unione Europea comincia a prendere forma e la Grecia chiede insistentemente di potervi far parte. Ma ci sono una serie di ostacoli, Bruxelles pone delle condizioni. Tra queste vi è quella relativa al manicomio dell’isola di Leros, una struttura tristemente famosa che ospita, letteralmente ammassati, fino a 2800 degenti, con una mortalità che tocca il 15%.
Su questo punto la Grecia accetta l’assistenza tecnica dell’Unione Europea per la trasformazione della struttura manicomiale. Quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità si rivolgerà a Franco Rotelli, continuatore a Trieste dell’opera di Basaglia, il quale a sua volta si ricorderà di Mario Tommasini con il quale aveva lavorato a Parma. Nasce così la prima missione di Tommasini fuori dai confini nazionali, un’esperienza che avrà seguiti importanti nell’azione politica e sociale di Mario. Qualche anno dopo è nella Repubblica Dominicana, ancora una volta su mandato dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità, ancora una volta per aiutare la trasformazione delle strutture manicomiali, che anche in quel paese operano in mezzo a orrori indicibili, un impegno che porterà Tommasini a portare la propria esperienza anche in Brasile.